giovedì 30 dicembre 2010

Orotelli, 83enne ucciso durante una battuta di caccia


NUORO. La tragedia poco prima delle 13,30. Il boato, il proiettile che colpisce l’anziano e lo fa cadere a terra privo di sensi. I momenti di panico dei battitori e delle poste che abbandonano le sedi per accorrere in suo aiuto. Pensano a un malore, poi la vista del sangue cancella ogni dubbio. Lo circondano, lo soccorrono, chiamano aiuto ma si rendono conto che per il capo squadra non c’è nulla da fare. Arriva l’ambulanza del 118, i carabinieri di Orotelli, i colleghi della compagni di Ottana e tutto sembra fermarsi. Sul campo verde di Sennora Rosa solo quel lenzuolo bianco spicca tra la vegetazione e i pochi alberi che la circondano. Il teatro dell’incidente viene delimitato immediatamente dai soliti nastri bianco-rossi e diventa off limit.

Si cerca di capire la dinamica, ma non sembra di facile ricostruzione. Nessuno riesce a spiegare da chi e come sia partito il colpo. L’unica certezza è che il fucile del vecchio capo caccia non ha sparato. Resta da chiarire quale dei dodici fucili sequestrati ai battitori abbia esploso il colpo mortale.

Saranno le analisi balistiche e la ricostruzione delle traiettorie a stabilire insieme ai risultati dell’autopsia a fare luce sulla dinamica e sulle eventuali responsabilità. Intanto il magistrato ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Non si esclude che ad uccidere l’anziano sia stato un proiettile di rimbalzo, ma ancora la dinamica dovrà essere ricostruita comparando i rilievi effettuati nella campagna di Orotelli con le dichiarazioni poste a verbale dai testimoni della tragedia. La notizia ha raggiunto il paese in pochi attimi.

Il via vai di persone è stato incessante e costante quasi a voler rendere omaggio a un uomo che per una vita aveva amato questo sport da riuscire a trasmetterne la passione a quelli meno giovani di lui. Sul posto il sindaco Nannino Marteddu si è stretto ai familiari che, increduli, hanno assistito ai riti che si svolgevano attorno al corpo senza vita dell’anziano capo caccia.

fonte:la nuova sardegna

venerdì 22 ottobre 2010

Gli partono due colpi,cacciatore perde un dito


Bonavigo. Gli partono accidentalmente due colpi dal fucile con il quale sta partecipando ad una battuta di caccia: il primo lo schiva, il secondo lo colpisce invece alla mano sinistra tranciandogli di netto il dito pollice. Grave incidente, ieri mattina, nelle campagne di Bonavigo per Giorgio Caporiondo, 64enne di Lonigo (Vicenza), ex assessore, che ha concluso all'ospedale di Legnago quella che doveva essere una giornata di relax dedicata alla sua passione di sempre.
L'uomo era giunto all'alba nei campi affacciati su via Saletto, lungo la strada che congiunge Orti al capoluogo, assieme a un nipote di 50 anni residente sempre nella cittadina berica, con l'intenzione, comune in questo periodo a tanti cacciatori, di riempiere il carniere di allodole. Improvvisamente, intorno alle 11, si è verificato l'infortunio che, solo per una serie di circostanze favorevoli, non è sfociato nell'ennesima tragedia di caccia. Il 64enne aveva appena sparato un colpo in aria con il suo semiautomatico prodotto dalla «Franchi» per abbattere un uccello quando il fucile gli è scivolato di mano. In una frazione di secondo sono esplose, una di seguita all'altro, le due cartucce entrate in canna all'uscita del bossolo. G.C. è riuscito ad evitare il primo colpo prima che il fucile, detenuto regolarmente, cadesse a terra mentre il secondo l'ha preso in pieno causandogli serie lesioni alla mano sinistra.
Il tutto è avvenuto sotto gli occhi del nipote, che ha allertato immediamente i soccorsi mentre il 64enne perdeva molto sangue. L'uomo è stato quindi trasferito in ambulanza all'ospedale «Mater Salutis» dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Ora si trova ricoverato nel reparto di Ortopedia ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri di Minerbe che hanno compiuto gli accertamenti e raccolto la testimonianza del nipote. S.N.

fonte:l'arena

giovedì 21 ottobre 2010

FOTOGRAFA IL CACCIATORE CHE GLI PUNTA IL FUCILE

COLLE UMBERTO (TREVISO) - Sono le nove del mattino. Andy Mowat, un programmatore londinese che da sei anni risiede a San Martino di Colle Umberto, sente dei colpi di arma da fuoco vicinissimi alla casa dove vive. Esce in giardino e trova due cacciatori all'interno della sua proprietà. Chiede loro di allontanarsi, di non superare il confine, di rispettare la distanza che dovrebbero tenere rispetto alle abitazioni.

I due cacciatori però s'infuriano. Anziché scusarsi con il proprietario, gli si avvicinano sbraitando. Uno gli punta addosso il fucile ("Sarà stato a meno di quattro metri di distanza", testimonia Mowat), l'altro gli si accanisce addirittura contro e con il calcio del fucile lo colpisce lievemente alla mano. Andy Mowat scappa, si rifugia in casa. Ma ha la prontezza di prendere la macchina fotografica e mettere a fuoco i due aggressori. Uno tenta di nascondere il volto col giubbotto, ma l'obiettivo è implacabile.

"Nelle foto scattate - spiega Mowat - si vedono bene i volti dei due cacciatori e anche la posizione che occupavano, e che era troppo vicina alla casa. Non è la prima volta che a San Martino avvengono episodi come questi. Capita spesso che alcuni cacciatori non rispettino le distanze stabilite dalla legge, che si avvicinino troppo alle case o alla strada senza mettere il fucile in sicurezza.

Oltretutto siamo anche preoccupati per l'incolumità degli animali che possediamo e che, per nostra scelta, circolano liberamente intorno alla casa. L'aggressione comunque è stata denunciata sia alla polizia locale che è venuta a perlustrare la zona, sia ai carabinieri."

Mowat ha denunciato il fatto con la speranza che le battute di caccia nella zona vengano fatte oggetto di maggiore controllo, visto che è impossibile controllare il buon senso e la buona educazione degli uomini. "I due cacciatori - conclude Mowat - erano andati talmente in escandescenze da sembrare ubriachi..." http://amici-animali.myblog.it/archive/2010/10/21/fotografa-il-cacciatore-che-gli-punta-il-fucile.html

mercoledì 20 ottobre 2010

Belluno: caccia al camoscio,muore cacciatore 50enne


BELLUNO (20 ottobre) - Un cacciatore di 50 anni di Comelico Superiore è morto oggi per le conseguenze di un incidente avvenuto durante una battuta di caccia al camoscio. Il fatto è accaduto nella frazione di Padola. Secondo quanto si è appreso, l'uomo, uscito con altri due conoscenti, si sarebbe trovato sulla traiettoria del secondo colpo sparato da uno dei compagni nella direzione del'animale fatto fuggire dalla prima esplosione. Il decesso è stato istantaneo.

http://amicianimali2.myblog.it/archive/2010/10/20/belluno-caccia-al-camoscio-muore-cacciatore-50enne.html